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Testimonianze e risultati

Testimonianze e risultati
Studio sul sistema di produzione di vitelli sotto la madre  nell’Aveyron
Fabien Lagoutte, veterinario e SOBAC
Nel lato SOBAC ben il 71 % delle vacche sono meglio provviste in urea
2021
12000
Aveyron

Prodotto/uso

  • Bactériolit (since ) /
  • Bactériosol concentré (since ) /

Testimonianze

  • Preambolo, perché tale studio ?

 

Numerosi allevatori notano un miglioramento globale della salute del loro bestiame in seguito all’impiego del concetto BACTÉRIOSOL-BACTÉRIOLIT, in particolare il calo delle diarree fra i giovani animali ed il miglioramento delle performance della mandria (crescita-riproduzione…). 
Ma allora, come mettere in relazione tali risultati con l’impiego delle soluzioni Sobac ?

 

  • Contesto :

 

Studio sul sistema di produzione di vitelli sotto la madre nell’Aveyron e nel Ségala (Provincie del Sud della Francia), per i quali i parti avvengono in continuo durante tutto l’anno: 

-    20 allevamenti simili studiati: 10 utilizzatori del sistema SOBAC e 10 col sistema tradizionale
-    per ogni fattoria, analisi di 5 vitelli (da 1 a 12 giorni) e 5 vacche a degli stadi fisiologici diversi rappresentatività della mandria)
-    partecipazione di 9 ambulatori veterinari
-    100 vacche et 71 vitelli sono stati analizzati
-    risultati per animale analizzati dal Dottor Fabien Lagoutte, dell’ambulatorio veterinario di Rieupeyroux   (12)

 

Studio sul sistema di produzione di vitelli sotto la madre nell’Aveyron 1

- Studio monitorato da Aurélie Boubal, in  formazione per la licenza di produzione Bovini-Carne all’Istituto tecnico agricolo di Bernussou (12) Le analisi del sangue hanno rivelato o no la presenza di carenze in alimenti e in oligoelementi, dando in questo modo una visione globale della salute delle madri.

Studio sul sistema di produzione di vitelli sotto la madre nell’Aveyron 2
Studio sul sistema di produzione di vitelli sotto la madre nell’Aveyron 3
Studio sul sistema di produzione di vitelli sotto la madre nell’Aveyron 4

RESULTS : 

  • il 60% in più delle vacche sono meglio provviste di Rame + Zinco + Selenio rispetto al controllo
  • a maggioranza delle vacche analizzate presenta analisi corrette in fosforo e calcio
  • ostatiamo una leggera tendenza d’animali meglio provvisti in fosforo e calcio lato SOBAC
  • 71 % delle vacche sono meglio provviste in urea, senza carenze e senza eccessi rispetto al controllo
  • a razione equivalente tra gli allevamenti, l’equilibrio urea/glicemia (proteine/energia) è ottimizzato.
  • 70 % degli animali SOBAC sono equilibrati rispetto a solamente il
  • Questo equilibrio ha delle conseguenze sulla salute generale, la produttività, la sintesi del latte e la riproduzione della mandria.

 

STUDIO SALUTE ANIMALE IN ALLEVAMENTO BOVINO SOTTO LA MADRE: IL PUNTO DI VISTA DI FABIEN LAGOUTTE,  VETERINARIO A RIEUPEYROUX


Fabien Lagoutte, veterinario a Rieupeyroux (12), ha partecipato alla messa in opera dello studio sanitario iniziato dalla SOBAC per valutare l’impatto delle tecnologie Marcel Mézy sulla salute degli animali. Ci dice le sue impressioni :

 

FABIEN LAGOUTTE E LA SOBAC

«Ho conosciuto la SOBAC attraverso alcuni miei clienti che ne utilizzano le soluzioni. Sono andato sul sito internet della SOBAC per farmi un’idea. Ritengo, come veterinario, dover sapere cosa fa la gente per accompagnarla in funzione delle loro sensibilità. Volevo conoscere quello che ricercavano nei procedimenti SOBAC e come li utilizzavano. Ho contattato direttamente la SOBAC per avere una presentazione di cosa facevano. È un’impresa con sede nell’Aveyron. Pensavo fosse un peccato non conoscersi meglio.» 

 

LA PREDISPOSIZIONE DELLO STUDIO 

 

« Jérôme Delort, responsabile regionale SOBAC, mi ha in seguito contattato per sapere se potevo accompagnare Aurélie Boubal, un’apprendista, per uno studio sanitario, per aver il parere tecnico di un veterinario su ciò che stava predisponendo. Gli scambi si sono concentrati su: quali sono i parametri che si possono analizzare per valutare l’impatto del procedimento SOBAC sul piano sanitario? Ho spiegato che esistono molti svincoli fra l’entrata in autostrada «SOBAC» e l’uscita dell’autostrada « vitelli in buona salute ». 
Abbiamo al contempo studiato la stessa problematica sulla nostra clientela, cioè come valutare lo stato di salute dei vitelli e delle loro madri in funzione della loro alimentazione. Oltre ai fattori ambientali della lettiera, è essenzialmente l’assimilazione alimentare della madre che è più importante.  Mi sono sempre interessato all’alimentazione dei bovini. Ho spiegato loro ciò che, secondo me, poteva essere fatto per valutarla in delle analisi di laboratorio. L’idea era d’includere nello studio dieci allevamenti SOBAC e dieci non SOBAC con ogni volta cinque vacche e il loro vitelli. Tutti gli allevamenti selezionati hanno una buona gestione della mandria. 


Dal mio punto di vista, la salute del vitello è obbligatoriamente legata a quella della madre ma ci sono delle distorsioni nel frattempo, i famosi svincoli dell’autostrada, che abbiamo saltato e in particolare la gestione dell’allevatore per quanto riguarda il parto. Ci siamo accordati per prelevare un campione di vacche in una volta e i vitelli tra i due e sei giorni di vita, man mano che nascevano. Ciò ha permesso di valutare il trasferimento colostrale sui vitelli e lo stato sanitario delle vacche.»

Risultati

MIGLIORE VALORIZZAZIONE ALIMENTARE LATO SOBAC 

«La principale differenza riscontrata, è sulle analisi sanguinee delle vacche. È in favore di un’alimentazione meglio equilibrata, meglio valorizzata nel gruppo SOBAC. Sulla mineralizzazione, sull’equilibrio azotato, sul livello energetico, abbiamo ottenuto risultati sensibilmente migliori negli allevamenti SOBAC. Avremmo dovuto avere diverse centinaia di madri in ogni gruppo per dire statisticamente se questa tendenza è confermata. 

 

Abbiamo riscontrato un migliore equilibrio energetico con una migliore valorizzazione dagli animali. Abbiamo tutte le possibilità di aver un colostro di miglior qualità e dunque dei vitelli che avranno una migliore crescita. 
Ho consigliato ad Aurélie, apprendista in carico dello studio, di dare un punteggio agli animali su ogni parametro che è stato misurato. Cioè, se si considera per esempio il calcio, un punteggio soddisfacente, poco soddisfacente, non soddisfacente ed estremamente non soddisfacente. Più il punteggio era debole sul calcio, più voleva dire che non c’era carenza. 
Sugli oligoelementi, lo stesso principio. Nel  gruppo SOBAC, c’erano globalmente molte poche carenze. C’erano dei punteggi più netti perché la ripartizione degli animali osservati era piuttosto omogenea.

 

TUTTE LE PROBABILITÀ DALLA PARTE DEGLI ALLEVAMENTI SOBAC 

«Quello che mi ha maggiormente colpito, sono i risultati in oligoelementi, che nell’insieme, erano piuttosto corretti rispetto a ciò che vediamo nella pratica quotidiana. Sia lato SOBAC sia lato gruppo di controllo, si trattava di allevatori con una tecnica sicura, e di allevamenti dove si vede che c’è una certa cura. È diverso rispetto alla nostra attività perché interveniamo spesso su allevamenti dove ci sono molti problemi. La qualità dei foraggi è una delle bretelle dell’autostrada che non abbiamo particolarmente sondato. Tutto quello che posso dire come veterinario è che gli animali, tenuto conto dei risultati delle analisi del sangue dello studio, hanno tutte le probabilità di evolvere meglio negli allevamenti SOBAC. È un’impressione, penso che ci troviamo con allevatori che controllano meglio l’alimentazione degli animali. 
Globalmente, siamo su stati energetici che sono migliori e stati minerali che hanno una leggere tendenza a essere migliori.» 

 

PER AVERE DEI FORAGGI DI QUALITÀ, OCCORRONO DEI METODI DI GESTIONE COLTURALE LEGATI AL PROPRIO TERRITORIO. 

I fattori di variazione sull’immunità del vitello dipendono dallo stato immunitario e alimentare della madre. Occorre che abbia il carburante necessario per produrre un buon colostro. L’immunità del vitello, contrariamente a ciò che avviene nell’uomo, dipende esclusivamente dal colostro della madre. Il problema viene dal fatto che la qualità del colostro dipende dallo stato immunitario e alimentare della vacca che dipende a sua volta dalle pratiche alimentari dell’allevatore. Se non da cibo di buona qualità alle sue vacche, non avranno il carburante necessario per produrre un buon colostro. Così, si arriva all’ultima bretella dell’autostrada. Per avere buoni foraggi, occorre avere dei metodi di gestione colturale legati al proprio territorio. È qui che interviene il procedimento SOBAC. 
È l’allevatore che, nella sua fattoria, ha accesso a quasi tutte le leve.»

 

È ABBASTANZA COMPLICATO MONITORARE LA SALUTE DEGLI ANIMALI SENZA AVER INFORMAZIONI SULL’EQUILIBRIO ALIMENTARE

« Nel complesso gli allevamenti sono ben gestiti. In generale gli allevatori SOBAC non hanno la stessa visione, in particolare sulle colture. È su questo punto che si vedono le differenze. Nella mia clientela gli allevatori che utilizzano i prodotti SOBAC, sono spesso persone che sono state confrontate a dei problemi alimentari. Hanno provato diverse opzioni e si sono resi conto che è difficile risolvere il problema senza gestire l’alimentazione. Sono spesso allevatori che sono riusciti a rialzare la testa.

Noi veterinari abbiamo come obiettivo di accompagnare i nostri allevatori. Quando proponiamo delle soluzioni, è difficile sapere se saranno correttamente applicate. Sono spesso considerate fallimentari misure che non sono state correttamente applicate dall’allevatore. Ciò può essere vissuto male sia dal veterinario sia dall’allevatore durante il fallimento della prevenzione. Sono molto interessato all’alimentazione dei bovini ed è raro che non vi sia almeno una spiegazione alimentare parziale su disordini che sono ricorrenti.

L’alimentazione e la sanità sono spesso molto legate per l’allevatore. La sanità è di competenza del veterinario, l’alimentazione di competenza del nutrizionista e del tecnico. Il problema è che è molto complicato considerare la salute degli animali senza avere le informazioni sull’equilibrio alimentare. E inversamente. 
Le barriere non cadono da sole, ma si spinge perché cadano. Ci sono ancora allevatori con i quali è difficile discutere d’alimentazione.»

 

I MARCATORI SCELTI 

«Abbiamo analizzato dei marcatori della valorizzazione energetica, dei marcatori della valorizzazione azotata ma anche la stima dello stock minerale circolante. Calcio, fosforo rappresentavano la parte minerale. La parte energetica è stata valutata con il glucosio, i corpi chetonici e i gamma-GT. 
Per la parte proteica, abbiamo dosato l’urea che è un po’ il gas di scappamento. Non c’è fumo senza arrosto, dunque non c’è urea senza apporti proteici. Se c’è un problema con la carburazione, ci saranno tassi di urea molto alti. È contemporaneamente un marcatore di mancanza di apporti e grossi eccessi. I due altri marcatori di apporti proteici sono l’albumina e le proteine totali. Permettono di misurare lo stato d’idratazione degli animali. Permette anche di valutare gli stati di carenze severe e croniche. Se abbiamo un’urea che resta molto bassa durante molto tempo, avremo l’albumina e le proteine totali molto basse perché si è in stato di denutrizione. 


Per quanto riguarda la parte minerale, abbiamo preso il calcio e il fosforo che sono i due minerali essenziali, suscettibili di avere un effetto sulla produzione del latte e del colostro in particolare. Abbiamo guardato in seguito i tre oligoelementi più importanti, il rame, lo zinco e il selenio. Ciò permette anche di sondare la tecnicità degli allevamenti. Per la parte minerale, calcio fosforo, la tendenza è migliore lato SOBAC ma con una maggiore variabilità da una mandria all’altra. È soprattutto il punteggio cumulato calcio/fosforo che è migliore. 


Questo studio ha come obiettivo di porre le fondamenta, spazzare il terreno per sapere dove è possibile scavare. Ormai, bisognerà riprendere altri svincoli, in particolare l’incrocio foraggio con i contenuti in oligoelementi, in minerali e la sua valorizzazione azotata. Se dobbiamo  ritenere una cosa in particolare dalle analisi sanguinee effettuate è l’urea. E se dobbiamo  ritenerne due, sono l’urea e il glucosio. A livello dell’urea, le aziende SOBAC sono meglio posizionate. In questi allevamenti ci sono poche mancanze e non ci sono eccessi. 

La monocoltura è rassicurante nella routine dell’allevatore, per i suoi stock, ma non è per nulla buona per gli animali. Gli allevatori SOBAC sono molto spesso già passati alla rotazione, al multi-specie, dunque sono già in un circolo virtuoso.

IN CONCLUSIONE :

 

Questo studio ha permesso, con degli effettivi ristretti, di mostrare delle tendenze a una migliore valorizzazione globale alimentare negli allevamenti che utilizzano il procedimento SOBAC. Gli effettivi della campionatura sono attualmente limitanti per fornire una conclusione statisticamente valida. Questo studio permette di sollevare delle piste di lavoro per l’avvenire. Tra gli elementi più marcanti di questo studio, riterrei che riprendendo la mano sulle loro pratiche alimentari, gli allevatori (SOBAC o no) permettono ai loro animali di meglio valorizzare la razione e di conseguenza assicurare un migliore trasferimento immunitario ai lori vitelli. S’instaura un circolo virtuoso per l’allevatore, perché questa valorizzazione si traduce in risparmio di tempo, in redditività economica e tramite la sensazione di meglio padroneggiare le proprie pratiche."